Sezione Poesia
Presidente
Liliana de Curtis, figlia di “Totò”
Coordinatori
(è in corso la nomina dei coordinatori da parte del Consiglio Direttivo dell’Associazione)
Sezione Narrativa
Presidente
Ing. Luciano De Crescenzo
Presidente
Prof.ssa Virginia Martino (per i libri di denuncia sociale)
Coordinatori
(è in corso la nomina dei coordinatori da parte del Consiglio Direttivo dell’Associazione)
INTERVISTA CON LUCIANO DE CRESCENZO
D: Esiste l’anima? Esiste il tempo?
“Spero di sì, ma ho paura di no.”…Preferisco restare nel “dubbio positivo”… Preferisco il verbo sperare invece del verbo credere, e il “non credere” con “ho paura.”
D: Quale riflessione la parola “anima” genera nella tua mente?
Ribaltiamo la domanda. Quando è nata la prima volta l’anima? Se noi parliamo dell’anima come di una dote immortale, debbo immaginare che io avrò un’anima dopo e avevo anche un’anima prima. Prima di noi ci sono stati i latini, i greci e prima ancora ci sono state le scimmie da cui proveniamo. All’inizio, cinque miliardi di anni fa, la terra era completamente disabitata, poi per certi meccanismi dovuti all’unione di cellule, sono nati i primi esseri viventi. Si dice che i primissimi furoni i pesci, poi si mutarono in rettili, poi i rettili strisciando divennero mammiferi, successivamente si trasformarono in scimmie che camminavano in un certo modo, poi nacque l’homo erectus, poi l’homo sapiens e infine siamo venuti noi.
D: Tra i tanti libri di successo, dei quali hai venduto nel mondo oltre 20 milioni di copie, hai dedicato alcune riedizioni al romanzo che mi è particolarmente caro per i contenuti “Il tempo e la felicità”…Avendo scritto un romanzo con un titolo così emblematico, mi sorge spontanea una domanda, per te esiste il tempo?
Hai fatto bene a farla. Infatti io credo che il vero problema non deve essere quello dell’esistenza dell’anima, bensì quello dell’esistenza del tempo. Noi viviamo in uno spazio, questo è costituito da quattro dimensioni, ad esempio questa stanza dove ci troviamo in questo momento e larga sei metri, lunga sette metri e alta cinque metri. Queste sono le tre dimensioni, poi c’è una quarta dimensione che è il tempo. …Soltanto il tempo è quello che certifica l’esistenza del dopo e del prima! Quando rivolgiamo le due grandi domande: dove ero prima, dove andrò dopo, noi esprimiamo due concetti che hanno a che fare con il tempo. Se in questa stanza tolgo la scrivania, tolgo tutto, questa stanza resta vuota completamente? No, perchè in questa stanza continuano ad esistere le quattro dimensioni, quelle dello spazio e la quarta dimensione del tempo. Diverso è il vuoto dal niente. Il niente è senza dimensione.
Cosa pensi della fede? E’ forse una illusione per vivere meglio?
No. L’uomo non si crea la fede, l’uomo ha la fede. Con un esempio banale immaginiamo che un individuo voglia avere gli occhi azzurri, non può fare niente e deve rassegnarsi. Dio non ha dato a tutti questa opportunità. A chi l’ha data e a chi no. Quelli che non hanno la fede non possono decidere di averla dal giorno dopo. Io non posso dire di averla e prendermi in giro. …….segue
di Alberto De Marco
Sezione Saggistica
Presidente
Don Santino Spartà, scrittore e giornalista
Coordinatori
(è in corso la nomina dei coordinatori da parte del Consiglio Direttivo dell’Associazione)
Proponiamo all’attenzione dei nostri lettori il saggio di Domenico Famiglietti sull’opera “Diario de poeta y mar” del poeta spagnolo Juàn Ramòn Jimenez, premio Nobel per la letteratura.
La pagina è corredata da alcuni acquarelli che ritraggono il volto di Jimenez su sfondi marini.
Sezione Cinema e Teatro
Presidente
Dott. Giancarlo Governi, giornalista RAI
Coordinatori
(è in corso la nomina dei coordinatori da parte del Consiglio Direttivo dell’ Associazione)
Arte e spettacolo all’AGORA’
Al Teatro Agorà in Via della Penitenza 33, fino a sabato 15 gennaio del c.a. alle ore 21.00, e con una edizione di domenica 16 alle ore 18, continuano le rappresentazioni teatrali “Cara Bugiarda” di Angelo Zito, interpretate da Sara Carlenzi e dall’autore che ha altresì il ruolo di regista.
Questo spirito poliedrico, dopo anni trascorsi alla RAI come produttore e regista televisivo, sta percorrendo oggi una seconda stagione artistica completamente dedicata al teatro.
Con questa ultima fatica, Zito, fa una libera rilettura ispirata alle vicende artistiche e sentimentali di George Bernard Shaw e Stella Patrick Campbell.
La commedia è un pretesto per analizzare ironicamente il rapporto tra una giovane, desiderosa di raggiungere ambiziosi traguardi artistici, e il vecchio drammaturgo infatuato dell’attrice, che nonostante ciò, difende caparbiamente il suo ruolo pigmalionesco.
Una seconda vicenda parallela vivono nei camerini i due attori protagonisti del lavoro.
La loro quotidianità, sottolineata dalle musiche di My fair lady, il musical ispirato a Pigmalione, è l’occasione per curiosare dietro le quinte sul mondo del teatro. Una brillante e disinvolta Sara Carlenzi debutta con grande sicurezza al fianco dell’autore calato nei panni di G.B. Shaw.
(Alberto De Marco)
IL TEATRO di Henrick Ibsen
di Paola Famiglietti
Si può affermare che la tematica essenziale che via via affiora nei drammi di Ibsen, è l’autocondanna.
Ma essa non si svolge e non viene raggiunta secondo gli schemi razionali di colpa cui far seguire una ratio lucida che predisponga allo stadio successivo di pentimento e autocommiserazione bensì, ed in ciò la diversificazione e quindi l’allontanamento dalle linee classiche, l’autocondanna si manifesta esclusivamente come stato di animo preesistente, cioè come manifestazione intrinseca e vitale di un nullismo che caratterizza ogni materializzazione umana.
I personaggi sono tali, sono soltanto avviluppati dal fardello di essere, non hanno lotte da sostenere tranne che con se stessi e, al di fuori di ciò, non vi è antagonista. Vi è il nulla.
I primi drammi di Ibsen sono una derivazione del mito di Brunilde e Sigfrido ed è appunto da essi che la tematica del drammaturgo attinge per presentarci la concezione di un destino fatale che lega gli uomini e li fa muovere sino a conclusioni prefissate.
E, infatti, via via che ci si addentra nel suo mondo, via via che prendono corpo le sue figurazioni dapprima evanescenti e poi sempre più simboliche e problematiche, ecco che viene fuori, sprigionandosi quasi con violenza ineluttabile, una forza sottile e penetrante che sembra legare il destino delle creature in maniera definitiva e immutabile.
In realtà i personaggi di Ibsen sembrano perennemente aggrappati ad un’attesa che li corrode lentamente e che, quando diviene tempo definito e concreto, conclusione cioè, trova nei personaggi stessi, unicamente delle maschere prive di anima. E’ un teatro, quindi, che mira essenzialmente alla smitizzazione della realtà, però – e in ciò si rileva l’impronta personalistica capace di differenziare le creazioni di Ibsen da quelle di Jonesco-, tale smitizzazione non viene operata allo scopo di porre in luce reconditi interrogativi esistenziali, bensì si estrinseca puramente e semplicemente come tematica del nulla, un nulla inteso quasi alla maniera materialista e, maggiormente, come negazione della verità, giacchè per Ibsen la verità è mortale.
Sotto questo profilo, il teatro di Ibsen diviene il teatro della scoperta continua, il palcoscenico delle generazioni in successione.
L’artista volutamente non parte da presupposti, nè esprime conclusioni categoriche, si limita esclusivamente ad accenni, e infatti i dialoghi posseggono quasi sempre una carica di mistero, di tensione recondita che è come un modo di dire e non dire: un velo trasparente sulla ragione.
Sezione Fotografia
Presidente
Carlo Riccardi (decano dei fotoreporter)
Sezione Giornalismo
Presidente
Mara Ferloni, Direttrice Agenzia Stampa “AGES”, giudice di pace,
critico d’arte, impegnata da anni nel sindacato dei giornalisti
Coordinatori
Maria Rosaria Sangiuolo, direttrice del quindicinale di informazione
“Vtservice.it”
Sezione Pittura
Presidente
Maestro Irio Ottavio Fantini
Coordinatori Anna Iozzino, storico dell’arte
Sezione Scultura
Presidente
Prof.ssa Sandra Mazza Barberini
Coordinatore
Carlo Croccolo, Maria Stifini
Sezione Musica
Presidente
Prof.ssa Maria Elisa Tozzi
Coordinatori Angelica Sepe, cantautrice, portavoce dell’Associazione “La Magica conchiglia ONLUS”
La musica in sottofondo è tratta dal compact disk ” Ma si tu staje cù mme ” di Angelica Sepe, il cui progetto canzone/video è a favore dell’accoglienza dei minori, con direzione artistica di Adriano Fabi.